Come funziona il recupero crediti? Guida alle migliori procedure

Come funziona il recupero crediti? Guida alle migliori procedure
Ogni creditore che abbia difficoltà a ottenere il dovuto pagamento da parte di un debitore potrebbe voler sapere come funziona il recupero crediti. Infatti, non è raro che una persona fisica, un professionista o un’azienda si ritrovi nell’incapacità di riscuotere il credito che gli spetta da una controparte. Tale dinamica è quanto mai lesiva, arrivando talvolta a contribuire al default finanziario del creditore. Per questo motivo, saperne di più sul recupero crediti e come funziona è il primo passo per poter attuare delle misure cautelative delle proprie finanze. In linea generale, il recupero crediti è un’attività che agisce sul debitore che si rifiuta (o non è in grado) di onorare, in tutto o in parte, il proprio debito e ha l’obiettivo di permettere al creditore di entrare in possesso delle somme a lui spettanti. Si tratta di un’attività legittima che si può esercitare autonomamente, qualora il debitore sia onesto e si riesca a trovare un punto di incontro, oppure facendosi supportare da agenzie investigative private come INSIDE. Quest’ultima è l’opzione migliore per recuperare informazioni importanti e sensibili sulla condizione economica del debitore nei casi in cui questi attui dei comportamenti in malafede per non riconoscere le somme spettanti al creditore. È il caso in cui una persona morosa faccia perdere le proprie tracce o qualora distragga i beni in proprio possesso per risultare di fatto nulla tenente e, quindi, impossibilitato al pagamento. Vediamo quindi più in dettaglio come funziona il recupero crediti e cosa si può fare per ottenere i pagamenti a cui si ha diritto.

Come funziona il recupero crediti in Italia?

La normativa del recupero crediti in Italia prevede la presenza di numerose disposizioni. Queste riguardano le procedure e le modalità di esecuzione di tale attività e fanno parte della nuova legge per il recupero crediti. Volendo riassumere le tre principali disposizioni normative in materia, occorre citare:
  • il Codice delle obbligazioni (D. Lgs. n. 115 del 2002) che disciplina l’adempimento delle obbligazioni contrattuali e prevede diverse sanzioni in caso di inadempimento. Definisce anche le modalità di calcolo degli interessi di mora e delle penali e quali azioni può compiere il creditore per ottenere le somme che gli spettano;
  • il Codice di procedura civile (D. Lgs. n. 40 del 2006) che interviene nei casi in cui si debbano utilizzare le vie legali per il recupero dei crediti, disciplinando le modalità di notifica dei documenti e le regole delle cause in giudizio;
  • la Legge sulla privacy (D. Lgs. n. 196 del 2003) che impone le regole da rispettare in tema di protezione dei dati personali dei debitori.
Data la compresenza di numerose e cavillose disposizioni normative, non è raro che un creditore si rivolga alle cosiddette agenzie di recupero crediti. Tali agenzie, sebbene sollevino il creditore dal rischio di compiere azioni contrarie alla legge, si rivelano però spesso inefficaci a causa della modalità con cui queste agiscono nei confronti del debitore. Infatti, dopo una prima fase di analisi del credito riguardante la natura, la scadenza e la presenza di eventuali penali, le agenzie di recupero crediti tentano di contattare il debitore, tramite contatti telefonici, lettere o via email. A questo possono seguire altri step di recupero credito stragiudiziale o giudiziale, ma tutti accomunati dalla mancanza di informazioni certe per il recupero crediti, che solo un’agenzia investigativa può raccogliere.

Stragiudiziale o giudiziale: come funziona il recupero crediti?

Quando ci si ritrova a non ricevere il pagamento delle somme dovute da un debitore, il primo step è solitamente quello di un contatto bonario, per le vie brevi prima e per iscritto dopo. In questa fase stragiudiziale si può anche procedere con la cosiddetta lettera di diffida. Chiamata anche messa in mora, la lettera di diffida non è altro che un contatto epistolare da parte del creditore che intima al debitore moroso di adempiere al pagamento. A questo punto, se il debitore è disposto a pagare si può procedere con una negoziazione assistita che permette di evitare il contenzioso legale. Sfortunatamente, però, alcune persone non sono morose per una reale incapacità di onorare il proprio debito, ma perché attuano comportamenti poco onesti nei confronti del creditore. In questi ultimi casi, sarà quindi molto difficile ottenere il proprio pagamento e si darà avvio, pertanto, alla fase giudiziale di recupero del credito. In questa fase, il creditore può richiedere al giudice di procedere con un decreto ingiuntivo per ottenere un riconoscimento del debito e poter agire per aggredire i beni del debitore. In alternativa al decreto ingiuntivo, o se a seguito dello stesso il creditore non ottiene il proprio pagamento, si può intraprendere una causa legale ordinaria. Come nel caso del decreto ingiuntivo, il creditore avrà così un titolo di riconoscimento del debito e potrà intraprendere delle azioni esecutive forzate sui beni del debitore. Tra le azioni esecutive maggiormente adottate e conosciute, c’è sicuramente il pignoramento, che può riguardare tanto i beni mobili quanto quelli immobili. Si può avere infatti il pignoramento in busta paga, sulla pensione, sul conto corrente oppure sulle proprietà immobiliari del debitore. Il tutto, a patto che il debitore abbia qualcosa intestato a proprio nome. Non è raro, infatti, che un creditore si ritrovi nell’impossibilità di entrare in possesso delle proprie somme poiché il debitore risulta nullatenente. In questi casi, non solo non si riceverà il pagamento, ma ci si ritroverà con l’aver speso tempo, energie e denaro per aver intentato tutte queste azioni. Appare evidente, quindi, come l’unico modo per poter tutelare le proprie finanze e ottenere i pagamenti spettanti da un debitore, sia quello di rivolgersi alle agenzie investigative specializzate in grado di accedere, in maniera del tutto legale, a informazioni nascoste relative ai possedimenti del debitore. Infatti, come afferma Andrea Sciangola – Sales Manager di INSIDE – INTELLIGENCE & SECURITY INVESTIGATIONS:
con il supporto delle indagini finanziarie e patrimoniali sul debitore, il creditore massimizza le probabilità di entrare in possesso delle somme che gli spettano. Questo perché il nostro protocollo investigativo permette di individuare i beni riconducibili al debitore anche qualora non siano ufficialmente intestati a quest’ultimo. Il tutto nel pieno rispetto delle normative vigenti e dando vita a un dossier finale ad elevato valore giuridico, utilizzabile nelle opportune sedi.

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