I veicoli a motore, per essere ammessi alla circolazione su strada, devono essere dotati di targa, una piastra rettangolare o quadrata sulla quale è riportato un codice alfanumerico che consente l’individuazione univoca del mezzo.
Dopo la riforma di fine millennio, le targhe dei veicoli immatricolati nei paesi membri dell’Unione Europea hanno adottato un formato standard (caratteri neri su fondo bianco o giallo) che consente di identificare solo lo stato di immatricolazione, per mezzo di una lettera o una sigla maiuscola posta di lato al numero di targa. Anche per questo, non è raro imbattersi in un veicolo con targa straniera che circola sulle strade italiane; purtroppo, ciò può rappresentare un problema nel caso in cui sia necessario rintracciare il mezzo immatricolato all’estero, a fini assicurativi o per un qualsiasi altro motivo.
Di seguito, vedremo qual è la procedura necessaria per il rintraccio di una targa estera e quali dati si possono ricavare.
Hai bisogno di rintracciare il proprietario di un veicolo con targa estera?
A cosa serve rintracciare la targa
Rintracciare una targa è una procedura che viene implementata in diversi contesti e per una vasta gamma di scopi differenti. In generale, l’iter di tracking che parte dal solo numero di targa serve a risalire alle informazioni salienti inerenti al veicolo associato alla targa stessa. In altre parole, a collegare in maniera univoca la combinazione di caratteri che costituiscono la targa di immatricolazione con un determinato veicolo, sia esso un’autovettura oppure un motoveicolo.
Ciò consente anche di ricostruire lo statuto giuridico del mezzo nel momento in cui viene effettuata la ricerca, a patto che i dati in questione siano stati meccanizzati, ossia inseriti in un archivio in formato digitale al quale poter fare riferimento (in Italia, ad esempio, le informazioni riguardanti veicoli immatricolati prima del 1993 sono più difficili da reperire in quanto non registrate digitalmente).
Come osserva anche Andrea Sciangola – Sales Manager di Inside Intelligence & Security Investigations, rintracciare una targa può essere un’operazione necessaria in diversi ambiti; il principale è sicuramente quello assicurativo: in caso di sinistro in cui sia coinvolta un’auto identificata solo dalla targa, per espletare le formalità relative all’incidente è necessario risalire all’intestatario del mezzo per mezzo di una visura sul numero di targa. Similarmente, può essere necessario effettuare una tracciatura qualora si acquisti un’auto di seconda mano da un privato (in tal caso la visura ha scopo cautelativo e serve principalmente ad accertare che il venditore non abbia omesso informazioni rilevanti). In linea di principio, rintracciare una targa estera serve a tutelare coloro i quali rispettano le disposizioni del Codice della Strada e, più in generale, delle leggi italiane.
Le normative che riguardano la circolazione su strada dei veicoli immatricolati all’estero, infatti, imporrebbero la reimmatricolazione del veicolo qualora l’intestatario abbia fissato la propria residenza in Italia da oltre sessanta giorni; in realtà, sono in molti a trasgredire a questa recente prescrizione (introdotta nel 2018 da cosiddetto “Decreto Sicurezza”) e ciò può complicare notevolmente l’iter burocratico per dirimere questioni legate alle responsabilità in caso di sinistro. Nei casi più gravi, la targa straniera potrebbe essere contraffatta oppure utilizzata per reimmettere in circolazione un veicolo rubato; tramite una tracciatura professionale, quindi, è possibile anzitutto verificare se il codice di immatricolazione è autentico e se esiste una reale associazione in un archivio dedicato con il veicolo su cui viene esibito.
Quali dati si possono conoscere
A prescindere dallo scopo per il quale viene effettuata, la visura di una targa consente di ricavare diversi dati di identificazione relativi al veicolo al quale è associata; nello specifico, è possibile risalire alle seguenti informazioni:
- Estremi anagrafici del proprietario o del soggetto (persona fisica o giuridica) al quale è intestato il mezzo;
- Marca e modello del veicolo;
- Caratteristiche tecniche principali del motore (potenza, cilindrata e tipo di alimentazione),
- Data di immatricolazione;
- Presenza di gravami, come ad esempio un fermo amministrativo, un pignoramento o una denuncia per furto.
Naturalmente, a seconda del paese di immatricolazione, il tipo di dati conservati in archivio può variare, così come la disponibilità degli stessi rispetto a ricerche di questo genere.
Come si rintraccia una targa straniera
Rintracciare una targa italiana è un’operazione piuttosto semplice. Basta richiedere una visura al PRA, il Pubblico Registro Automobilistico presso il quale vengono registrate le immatricolazioni. La richiesta di visura può essere inoltrata tramite il sito ufficiale dell’ACI, l’Automobile Club Italia o un sito specializzato. Dal momento che la visura è un documento privo di valore legale, per utilizzi che non siano di mera consultazione o verifica è necessario richiedere un certificato cronologico, un documento riportante tutte le informazioni relative ad un determinato veicolo a partire dalla prima immatricolazione.
Per quanto riguarda i veicoli immatricolati all’estero, l’iter da seguire per rintracciare una targa straniera è più complesso. È possibile inoltrare una richiesta specifica presso l’ente competente che opera nella nazione di riferimento (il corrispettivo locale dell’ACI o della Motorizzazione Civile); in caso di sinistro stradale, è possibile rivolgersi direttamente all’UCI (Ufficio Centrale Italiano), l’ente in grado di accertare se il veicolo con targa estera coinvolto nell’incidente presenta una copertura assicurativa nello stato di immatricolazione.
Per tracciature di altro tipo, poiché in alcuni casi potrebbe risultare quantomeno complicato individuare tali enti e mettersi in contatto con chi di dovere, esiste una valida alternativa rappresentata dal servizio di tracciatura delle targhe estere offerto da diverse agenzie di investigazione privata. Qualora si proceda su questa strada, è necessario contattare l’agenzia, tramite il sito web di riferimento o per telefono, e richiedere il servizio; affinché la ricerca possa essere approntata, è necessario che il committente sia a conoscenza del numero di targa esatto (ed eventualmente dello stato di immatricolazione). La richiesta viene generalmente inoltrata per via telematica e, dopo il pagamento della tariffa applicata dall’agenzia, evasa in un lasso di tempo che può variare in base al paese in cui verrà effettuata la ricerca. Al termine della ricerca, al richiedente viene inviato un documento, in formato PDF; si tratta, a tutti gli effetti, di una visura in cui sono riportati i dati resi disponibili dall’archivio presso il quale è stata effettuata la ricerca.
Dal punto di vista tecnico, una ricerca di questo tipo – ovvero a carattere ‘privato’ – può essere effettuata soltanto da agenzie specializzate e professionisti del settore, in grado di accedere ai registri informatici esteri in cui vengono riportati i dati di immatricolazione di un veicolo. In assenza di una reale necessità, come ad esempio un sinistro stradale, per un privato è molto difficile ottenere in prima persona le informazioni menzionate in precedenza, anche perché ogni paese applica politiche diverse circa l’accesso ai propri archivi pubblici.
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