La gestione del denaro rappresenta uno degli aspetti più sensibili in ambito finanziario e commerciale; le transazioni e i capitali – depositati in istituti bancari nazionali o internazionali – vengono monitorati in maniera sempre più stringente, per assicurare un adeguato grado di trasparenza e, al contempo, limitare o impedire azioni illegittime, soprattutto quelle finalizzate al riciclaggio.
Al fianco dei controlli che vengono effettuati regolarmente dalle autorità preposte, anche soggetti privati – con interessi legittimi – possono richiedere verifiche professionali per il rintraccio di capitali, specie se depositati in conti all’estero. In questo articolo vedremo qual è la procedura per identificare un conto corrente attivo all’estero, come viene implementata e in quali ambiti può risultare di particolare rilevanza.
Come sapere se esiste un conto corrente
Un soggetto privato che abbia necessità, o interesse, a rintracciare un conto corrente, non può procedere in prima persona, in quanto non è in possesso delle competenze e degli strumenti necessari ad attuare le verifiche che servono per individuare un conto aperto presso un istituto bancario nazionale o internazionale.
Ragion per cui, in casi del genere, il soggetto interessato ad effettuare il rintraccio si rivolge ad un’agenzia di investigazione privata, specializzata in servizi di questo genere. In tal modo, come spiega Andrea Sciangola – Sales Manager di Inside Intelligence & Security Investigations, si fa ricorso ad un intervento professionale, di carattere tecnico specialistico, che consente di ottenere riscontri oggettivi, nel rispetto delle norme e delle giurisdizioni competenti in materia. L’azione investigativa si concentra su di un soggetto fisico o giuridico e prevede, una volta conclusasi la fase operativa, la consegna di un dossier investigativo, ossia un documento tecnico all’interno del quale sono riportare le informazioni relative al target di riferimento.
Tali riscontri possono poi essere impiegati in vario modo, a seconda degli obiettivi prefissati inizialmente dal mandante delle verifiche.
Rintracciare conto corrente
Dal punto di vista pratico ed operativo, il rintraccio di conti e capitali depositati all’estero segue un iter ben preciso. Il primo step consiste nel contatto tra le parti: il soggetto che richiede l’indagine, per mezzo di un legale rappresentante, si rivolge all’agenzia per richiedere lo svolgimento di un’indagine per rintracciare un conto corrente. In questa fase, gli obiettivi da perseguire, tramite appositi controlli, vengono concordati e formalizzati tramite la sottoscrizione di un contratto.
Esaurite le incombenze formali, si apre la fase attiva della procedura di rintraccio che non può prescindere dall’acquisizione dei dati di identificazione del soggetto da sottoporre ad indagine: nel caso si tratti di una singola persona, gli agenti incaricati hanno bisogno di ottenere i dati anagrafici mentre, qualora si tratti di un soggetto giuridico (ossia una società o un’azienda), sono necessari – ai fini dell’indagine – informazioni di altro tipo, quali la denominazione o la ragione sociale del target, oltre al paese in cui quest’ultimo ha aperto un conto corrente presso un istituto bancario.
Il rintraccio di un conto corrente estero deve contemplare diverse casistiche; il titolare, infatti, può essere un cittadino italiano o straniero, con residenza italiana o estera, le cui attività sono radicate all’interno o al di fuori dei confini nazionali.
L’azione degli investigatori incaricati può fare leva anche su una sentenza giudiziaria emessa in Italia (e approvata da un giudice del paese in cui si trovano gli istituti bancari ai quali inoltrare la richiesta per effettuare apposite indagini) nel caso in cui, ad esempio, il rintraccio del conto corrente all’estero sia finalizzato al pignoramento o al recupero di crediti che il mandante ha maturato nei confronti del titolare dei capitali depositati. Ciò vale, in particolare, se il soggetto delle indagini è una persona fisica; qualora, invece, si tratti di una società o un’azienda, è possibile preliminarmente consultare il Registro delle Imprese (assieme ad altri archivi tenuti da enti pubblici) per verificare se essa è radicata in Italia, prima di rivolgersi ad enti competenti analoghi per le ricerche al di fuori dei confini nazionali.
Rintracciare beneficiario effettivo
Oltre alle indagini bancarie per il rintraccio di un conto corrente può essere necessario raggiungere anche un secondo obiettivo investigativo: l’identificazione del titolare effettivo, indicato anche come “beneficial owner”. Il decreto legislativo n. 231 del 21 novembre 2007 definisce il titolare effettivo come “la persona fisica o le persone fisiche che, in ultima istanza, possiedano o controllino un’entità giuridica, attraverso il possesso o il controllo diretto o indiretto di una percentuale sufficiente delle partecipazioni al capitale sociale o dei diritti di voto in seno a tale entità giuridica, anche tramite azioni al portatore, purché’ non si tratti di una società ammessa alla quotazione su un mercato regolamentato”.
In aggiunta, il decreto – che rappresenta il principale riferimento normativo antiriciclaggio – definisce il titolare effettivo anche come “la persona fisica o le persone fisiche che esercitano un controllo sul 25 per cento o più del patrimonio di un’entità giuridica”.
Per quanto riguarda le operazioni di indagine approntate allo scopo di identificare il titolare effettivo di un soggetto giuridico, una fondazione o un trust (entità per le quali valgono gli stessi parametri sopra indicati), la procedura si svolge in maniera analoga a quella necessaria al rintraccio di conti correnti esteri. L’unica differenza, in tal caso, è che le informazioni relative alla persona fisica che costituisce il target delle indagini possono essere talvolta estrapolate anche dai documenti pubblici ufficiali inerenti alla società o all’azienda; in questo modo è possibile stabilire non solo se il soggetto sottoposto a verifica è il titolare effettivo ma anche se, ad esempio, ricopre una carica dirigenziale o manageriale, oppure se detiene una quota di partecipazione azionaria.
Ciò consente agli agenti incaricati di individuare, eventualmente, non solo i conti correnti intestati ad una persona fisica ma anche altri asset riconducibili allo stesso.
Le indagini per rintracciare conti correnti esteri o il beneficial owner possono risultare funzionali a procedure di vario tipo; la casistica più comune è rappresentata dal recupero crediti: il creditore conferisce il mandato agli investigatori privati per individuare bene aggredibili ai fini del recupero delle somme che gli sono dovute. Non meno raro è il ricorso a questa tipologia di investigazioni nell’ambito della due diligence, in special modo quella patrimoniale o finanziaria, che consente al mandante di ottenere riscontri oggettivi circa l’affidabilità e la trasparenza del proprio interlocutore, in vista di una possibile acquisizione o fusione tra società.
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