Il pignoramento presso terzi stipendio è previsto dall’art. 543 del codice civile e può essere attivato dai creditori in caso di insolvenza del debitore. Questa procedura può essere attivata non solo dalle banche, ma anche dall’Agenzia delle Entrate (ex Equitalia), fornitori, o dagli ex coniugi per gli alimenti non pagati.
Lo stipendio è il primo bene che il creditore va ad aggredire essendo una procedura molto veloce.
Ovviamente per poter procedere al pignoramento dei beni del debitore è necessario svolgere delle indagini per recupero crediti in modo da rintracciare il posto di lavoro del debitore. Proprio in questo caso entra in gioco l’indagine lavorativa per il rintraccio debitore.
La legge di Bilancio 2022, ha introdotto importanti novità relative al pignoramento dello stipendio. Innanzitutto sono state accelerate le tempistiche per ultimare la procedura recupero crediti. Nel caso di debiti verso la pubblica amministrazione, ora i creditori potranno procedere già dopo la mancata risposta alla prima intimazione di pagamento (o avviso di accertamento). In questo modo verranno colpiti fin da subito stipendi e pensioni, anche direttamente sul conto corrente, alleggerendo l’iter necessario per avere un recupero crediti vincente.
Indagini recupero crediti cosa possono pignorare
Quando un’impresa, un ente o un privato vogliono recuperare un credito i beni che si possono pignorare sono quelli non tutelati dalle normative e che consentono di rientrare il capitale di interesse in tempi brevi. In ordine di frequenza vengono di solito pignorati:
- un quinto dello stipendio (è il massimo che ogni creditore può pignorare)
- le somme presenti su conti correnti
- l’automobile (recupero crediti auto: se il creditore riesce a trovarla, tramite l’ufficiale giudiziario)
- le case e gli altri beni immobili posseduti
- altri beni di valore (mobili antichi, quadri di valore, ecc.)
Pignoramento presso terzi stipendio: come funziona?
Prima di arrivare al pignoramento dello stipendio ci sono vari passaggi che il creditore deve fare:
- Lettera di diffida da parte del creditore in cui chiede in maniera “pacifica” la risoluzione del debito.
- Se il debitore non paga, il creditore può avviare una pratica in Tribunale, per ottenere il Decreto ingiuntivo, atto giudiziario, che riconosce il diritto del creditore a incassare e quantificate le somme. Questo atto, viene notificato al debitore, per cui gli arriverà sicuramente una busta verde (quella degli atti giudiziari) con una copia dell’atto.
- Se, nonostante il decreto ingiuntivo, il debitore continua a fare orecchie da mercante, il Tribunale emette un precetto, ovvero un ultimo avviso che impone al debitore di pagare, avvisandolo che in caso contrario si avrà la possibilità di procedere con il pignoramento. Anche questo atto viene notificato
- Se anche in questo caso il debitore non paga, arriverà il pignoramento: è bene sapere che spesso il pignoramento viene notificato prima al datore di lavoro che al debitore.
Il pignoramento dello stipendio può avvenire in due modi e il creditore dovrà scegliere o l’una o l’altra modalità. La prima modalità è antecedente al versamento dello stipendio ed è il caso in cui la notifica dell’atto di pignoramento viene fatta sia al debitore che al datore di lavoro, che procederà alla trattenuta e accrediterà al dipendente, alla fine del mese, la retribuzione al netto dell’importo pignorato dal creditore. La seconda modalità, invece, è quella successiva all’accredito dello stipendio sul conto corrente: in questo caso l’atto andrà notificato all’istituto di credito (banca / posta), oltre che al debitore.
Pignoramento presso terzi stipendio limiti
Lo stipendio non può essere pignorato integralmente, ma esistono dei limiti che garantiscono il minimo vitale per condurre una vita dignitosa. La legge stabilisce che non può essere pignorato oltre 1/5 dello stipendio e il calcolo deve essere effettuato sull’importo netto e non su quello lordo.
Esistono eccezioni però, come ad esempio gli alimenti destinati ai figli, in cui è possibile pignorare fino al 30% dello stipendio. Si può superare il limite del pignoramento stipendio oltre un quinto quando ci sono più creditori contemporaneamente sullo stesso debitore.
Pignoramento presso terzi opposizione del debitore
Il debitore può presentare una richiesta di opposizione all’atto di pignoramento, contestando incongruenze quali:
- legittimità della notifica dell’atto di pignoramento presso terzi;
- validità del titolo o la scoperta che lo stesso risulta scaduto;
- non correttezza dell’entità del credito vantato
Questa richiesta può essere effettuata seguendo 3 strade:
- Opposizione all’esecuzione, con lo scopo di contestare il diritto del creditore a procedere con l’esecuzione forzata. Viene fatta se si ritiene che il debito sia prescritto, oppure che i beni siano impignorabili
- Opposizione agli atti esecutivi, si dichiara l’esistenza di vizi formali nei vari atti di cui si compone il processo esecutivo. In questo caso si può presentare opposizione entro 20 giorni dalla data di compimento dell’atto o da quella in cui il debitore ne ha avuto conoscenza
- Opposizione del terzo all’esecuzione – in questo caso la richiesta può essere avanzata da qualunque altro soggetto che sostenga di essere proprietario dei beni pignorati.
Come sapere dove lavora un debitore: rintraccio posto di lavoro
Prima di avviare la procedura di pignoramento presso il debitore è necessario verificare la sua solvibilità attraverso investigazioni per recupero crediti. Per recuperare le informazioni patrimoniali del debitore insolvente esistono delle indagini apposite.
Andrea Sciangola, Sales Manager di INSIDE Intelligence & Security Investigations, chiarisce l’importanza di eseguire indagini per il recupero del credito giudiziale. Le indagini patrimoniali e il rintraccio conto corrente debitore consentono di conoscere, oltre tutti i beni mobili ed immobili, anche tutti i conti correnti intestati al debitore. Esiste anche il servizio di rintraccio del posto di lavoro, che individua se il soggetto debitore sia un dipendente pubblico o se lavori per un’azienda privata o presso un professionista. All’interno del report che verrà consegnato al cliente vengono riportati la tipologia del contratto di assunzione, i dati completi del datore di lavoro, compreso denominazione completa ed indirizzo. Inoltre, viene indicata la tipologia di contratto, la durata dello stesso, se part time o full time e la stima della somma mensilmente percepita. Queste informazioni permettono una corretta valutazione della situazione patrimoniale del soggetto, al fine decidere un’eventuale pignoramento presso terzi.
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Quando ci si trova davanti ad un lutto, non solo bisogna affrontarlo emotivamente ma è necessario prendere in mano tutta la parte burocratica relativa al de cuius. Il patrimonio del defunto rimane privo di titolare ed è per questo motivo che viene aperta la successione dell’eredità, che consiste nel trasferimento dei rapporti giuridici attivi e passivi ad altri soggetti. È in questo frangente che avviene l’accettazione o la rinuncia all’eredità da parte dell’erede.
Ma andiamo con ordine! Innanzitutto l’oggetto della successione è costituito dall’insieme dei rapporti patrimoniali attivi e passivi del de cuius. Questo insieme è dato da denaro, gioielli, aziende, beni mobili e immobili, rendite, pensioni, titoli azionari e conti correnti. Purtroppo però sono compresi nell’asse ereditario anche i malus come i debiti!
Come avviene la successione ereditaria?
Ai sensi dell’art. 457 c.c. l’eredità si devolve per legge o per testamento. Parliamo di successione legittima (ex lege o ab intestato) nel caso in cui il defunto non abbia lasciato disposizioni relative ai propri beni dopo la sua morte. Se invece il de cuius abbia redatto un testamento si parla di successione testamentaria.
Infine esiste la successione necessaria, che si verifica quando il testatore ha disposto dei propri beni, ma senza rispettare i diritti garantiti dalla legge ai congiunti più stretti, a cui spetta sempre di diritto una quota di eredità.
Che cos’è la dichiarazione di successione?
La dichiarazione di successione, sulla quale va pagata un’imposta, va fatta dai chiamati all’eredità entro 12 mesi dalla data di apertura della successione che, generalmente, coincide con la data del decesso. La suddetta dichiarazione serve per comunicare all’Agenzia delle Entrate il passaggio di proprietà dei beni del defunto.
Il chiamato all’eredità ha due opzioni: accettare o rinunciare l’eredità. Nei seguenti sottoparagrafi analizzeremo nel dettaglio le due possibilità.
Accettazione eredità
Ai sensi dell’art. 459 c.c. accettando l’eredità, il chiamato all’eredità diventa titolare del patrimonio del defunto, subentrando, in proporzione alla quota spettante, ai rapporti giuridici attivi e passivi che facevano capo a quest’ultimo, acquistandone perciò sia i diritti sia gli obblighi.
Esistono due tipologie di accettazione:
- pura e semplice, è un’accettazione dell’eredità senza riserve, per effetto della quale il patrimonio del defunto si “fonde” con il patrimonio dell’erede e diventa un tutt’uno.
- con beneficio di inventario, deve avvenire esclusivamente tramite dichiarazione presso un notaio o presso il cancelliere del Tribunale del luogo in cui si è aperta la successione, ed inserita nel registro delle successioni conservato nello stesso tribunale. Subito prima o subito dopo la dichiarazione deve essere redatto (dal notaio o dal cancelliere) l’inventario che consiste in una descrizione analitica dei beni, diritti e debiti caduti in successione. Sono tenuti al beneficio di inventario gli incapaci, i minori, fondazioni e persone giuridiche diverse dalla società o gli enti non riconosciuti.
La rinuncia all’eredità
Per evitare l’accollo dei debiti del defunto si può fare la rinuncia all’eredità.
L’art. 519 c.c., infatti, disciplina l’ipotesi di rinuncia all’eredità, la quale deve essere realizzata con atto ricevuto da notaio o dal cancelliere del Tribunale del circondario in cui si è aperta la successione, e deve essere poi inserita nel registro delle successioni.
La rinuncia all’eredità è retroattiva, quindi colui che rinuncia è come se non fosse stato mai chiamato all’eredità.
È preferibile fare la rinuncia all’eredità prima della presentazione della dichiarazione di successione o prima di dividere l’eredità. Nel caso in cui, però, un chiamato all’eredità decida di rinunciarvi a dichiarazione avvenuta, bisognerà procedere con una dichiarazione di successione sostitutiva, allegando una copia dell’atto di rinuncia, in modo da modificare la misura delle quote spettanti e ridistribuire il patrimonio ereditato.
Ai sensi dell’art. 522 c.c, nelle successioni legittime, la quota ereditaria del rinunziante viene devoluta in base al seguente ordine: diritto di rappresentazione, concorso tra genitori o ascendenti e fratelli o sorelle, se entrambi i genitori non possono o non vogliono venire alla successione (art. 571 c.c., c. 3), e per accrescimento nei confronti di coloro che avrebbero concorso con colui che rinuncia.
Nel caso il rinunziante fosse l’unico erede, l’eredità verrà devoluta a coloro ai quali spetterebbe nel caso che egli mancasse.
Nelle successioni testamentarie, invece, l’ordine da seguire per la devoluzione della quota ereditaria del rinunziante è il seguente: sostituzione disposta dal testatore, diritto di rappresentazione, accrescimento coeredi e norme sulla successione legittima.
Quanti tipi di successore esistono?
Esistono due tipi di successore:
- L’erede subentra nella titolarità dell’intero patrimonio ereditario (beni, diritti e debiti) oppure in una quota di esso. Come esposto in precedenza, tale status si acquista con l’accettazione, espressa o tacita, dell’eredità.
- Il legatario ha diritto ad uno o più beni e, a differenza dell’erede, non risponde dei debiti ereditari, salvo diversa disposizione. Nel caso fosse disposto che il legatario debba rispondere di tali debiti, questi non dovranno comunque eccedere il valore dei beni legatigli. Per divenire legatari non è necessaria l’accettazione.
Come scoprire la situazione economico finanziaria del de cuius
Quando non esiste una disposizione testamentaria, si apre la successione legittima a favore dei parenti stretti del cosiddetto de cuius. In tal caso può essere necessario realizzare un’attività di ricerca per individuare i beni ancora esistenti, nonché un’indagine bancaria del defunto. La difficoltà di quest’ultima dipende dalla consapevolezza che i beneficiari hanno delle condizioni economiche in cui versava il de cuius.
Se gli eredi sono a conoscenza dell’esistenza di un conto corrente hanno diritto di ricevere, a proprie spese ed entro il termine di novanta giorni dalla richiesta, copia di tutta la documentazione relativa alle singole operazioni poste in essere dal titolare negli ultimi dieci anni. Nello specifico, i chiamati all’eredità possono pretendere di conoscere l’ammontare del patrimonio attivo attraverso la lista movimenti e l’estratto conto. Tale documentazione non serve soltanto a capire quale sia la somma di spettanza degli eredi, ma consente a tali soggetti di verificare se vi sono stati prelievi illegittimi o movimenti in frode agli eredi.
Quando invece gli eredi non sono a conoscenza dell’esistenza del conto corrente, è necessario fare un accertamento specifico e capillare, che può essere svolto sia dai chiamati all’eredità sia da eventuali creditori del de cuius. Queste investigazioni possono essere affidate ad agenzie specializzate nell’indagine patrimoniale e bancaria di debitori defunti. Per poter richiedere tali indagini bisogna essere in possesso del certificato di morte dell’intestatario del conto e l’autocertificazione che attesta l’effettiva posizione dell’erede.
Quali informazioni si ricavano dalle indagini finanziarie?
Le indagini finanziarie de cuius consistono nella ricerca dei conti correnti fisici e online a partire dall’intestatario. Attraverso gli accertamenti bancari e la verifica dei conti correnti postali si rintracciano carte prepagate con iban, libretti di risparmio e stima della capienza. Queste investigazioni vengono svolte su tutto il territorio nazionale.
Recupero crediti in caso di successione mortis causa
Come anticipato nei paragrafi precedenti, l’art. 754 del Codice Civile stabilisce che, nel recupero dei crediti da un defunto, sono gli eredi a pagare i debiti e accollarsi i pesi ereditari in base alla loro quota.
Se il defunto ha fatto testamento, il creditore può rintracciare gli eredi tramite il Registro generale dei testamenti, che dà al testatore la garanzia dell’esecuzione delle sue volontà. Nel caso in cui il testamento manchi, si verifica l’esistenza di eredi legittimari, cioè quei soggetti che per legge hanno diritto ad un quota di eredità (la legittima).
Come suggerisce Andrea Sciangola, Sales Manager di INSIDE Intelligence & Security Investigations, per rintracciare gli eredi legittimari è possibile richiedere sul portale di intelligenceinside.com, un apposito dossier, che consente di rilevare i nominativi degli eredi del de cuius, comprensivi dei dati anagrafici e dell’indirizzo di residenza. Una volta rintracciati gli eredi, sempre tramite il portale di intelligenceinside.com, si può richiedere la verifica di accettazione dell’eredità da parte dei chiamati all’eredità, e si può anche effettuare la richiesta delle indagini finanziarie sul de cuius.
Nel caso in cui il creditore non riesca a rintracciare gli eredi, dovrà presentare un ricorso scritto, insieme alla documentazione che dimostra quanto dichiarato, presso il Tribunale competente, situato nel luogo dell’ultimo domicilio del defunto, per la nomina di un curatore dell’eredità giacente. Quest’ultimo, una volta nominato, si occuperà della custodia e dell’amministrazione dei beni dell’eredità.
Debiti de cuius: come può difendersi l’erede?
Come ampiamente detto nei paragrafi precedenti, l’erede deve sobbarcarsi anche i debiti del defunto. Ma quali sono i debiti che l’erede può ereditare e come può ovviare il pagamento di questi?
Iniziamo col dire che sanzioni tributarie, assegni di mantenimento e debiti di gioco non sono trasferibili agli eredi, a differenza, invece, delle imposte non versate dal defunto, che costituiscono il vero e proprio debito fiscale. I chiamati all’eredità che effettuano la rinuncia, sono esonerati dal risanare questi debiti, mentre quelli che accettano l’eredità con beneficio di inventario, sono tenuti a rispondere dei debiti del defunto solo nei limiti del valore di quanto ricevuto in eredità.
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Saremo Exhibition Sponsor della 15° edizione del Credit Village Day, evento che dal 2008 è il punto di riferimento per gli attori del Credit Industry.
Il 1° Dicembre, presso l’Allianz Mico di Milano, saremo pronti con il nostro stand n°16 per illustrare i nostri servizi di consulenza acquistabili comodamente da casa sul nostro portale.
Per la prima volta, l’evento affronterà in un’unica data due importanti focus: Credit Management e Real Estate.
Nel corso della mattinata vi saranno due sessioni parallele, dedicate al Credit Management e al Real Estate, uniti dal filo comune della sostenibilità e dell’innovazione.
Nel pomeriggio questi due mondi si incontreranno in un’unica tavola rotonda moderata dal giornalista Andrea Cabrini, direttore di Class Cnbc, in cui i più autorevoli decision maker dei principali player del credit management, real estate, technology e proptech si confronteranno sugli scenari futuri e sulle sinergie e potenzialità che il nuovo ecosistema potrà offrire.
Interverranno i più onorevoli esperti di entrambi i settori. La giornata si apre con le due sessioni parallele per poi concludersi nel pomeriggio con la plenaria in cui Credit Industry e Real Estate si incontrano. Le plenarie rispettivamente sono: Credit Management 4.0: Dalla Early E Npe Collection All’evoluzione Omnicanale , Re-Think The Future, dedicata al Real Estate, ed infine Building The Bridge: Credit Management e Real Estate si incontrano
Tra gli speaker dedicata al Credit Management: Rino Antonucci, Responsabile Direzione NPE Credit Agricole, Fabio Panzeri, General Manager Servicing and Operations Gruppo Prelios, Fabio Pettirossi, Responsabile della Direzione UTP AMCO, Vito Ruscigno, Head of NPE Monitoring & Optimization Gruppo Intesa Sanpaolo, Francesco Russo, Head of Credit Monitoring Unicredit, Alessandro Scorsone, Sales & Marketing Director Axactor in Italia, Giovanni Gilli, Presidente Intrum Italy
Relativamente alla sessione dedicata al Real Estate ad intervenire saranno: Giuseppe Carone, Direttore Il Prisma, Paolo Micucci, CEO City Life e Head of European Engineering & Project Management Generali Real Estate, Marialisa Santi, Presidente Fondazione dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Milano, Marta Stella, Consigliere Delegato Borio Mangiarotti
Il programma completo della giornata sul sito dedicato all’evento https://www.cvday.events/agenda/
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Accade molto spesso che un conto di qualsiasi tipo possa diventare inattivo: non è raro che non sia usato regolarmente oppure che addirittura venga dimenticato; altre volte può capitare che alla morte di un membro della famiglia, l’erede non venga mai a conoscenza di un conto.
Per rapporti bancari di questo tipo sui quali non è avvenuta alcuna movimentazione per almeno 10 anni, si parla di conti correnti dormienti. La normativa in merito stabilisce chi e come può recuperare il denaro, quali sono i termini di prescrizione e quali sono i doveri della banca.
Cosa sono i conti correnti dormienti
I conti correnti sono considerati “dormienti” se hanno un importo maggiore di 100 euro e soprattutto non è mai stata effettuata alcuna movimentazione per un periodo minimo di 10 anni. Ogni tipo di strumento finanziario caratterizzato da un deposito può diventare dormiente: conti correnti bancari o postali; libretti di risparmio; azioni, obbligazioni e titoli di stato.
Dal momento in cui questi strumenti finanziari diventano dormienti, vengono trasferiti presso il fondo del Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici), società per azioni pubblica e sotto il controllo del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questo fondo raccoglie il denaro che proviene dai conti dormienti ed ha il compito di gestire gli eventuali rimborsi reclamati dagli intestatari.
Prima che avvenga questo passaggio spetta all’istituto di credito informare per iscritto il titolare del conto o del deposito che questo sta per diventare dormiente. Il titolare ha poi 6 mesi per riattivare il conto; se questa richiesta non avviene i fondi vengono trasferiti al Consap. A questo punto il rimborso può essere richiesto per altri 10 anni, dopo i quali il denaro finirà alle vittime delle frodi finanziarie.
Come si indaga sui conti correnti dormienti
Si può recuperare il denaro depositato in conti correnti ormai fermi da oltre 10 anni anche dopo la morte del titolare. La criticità è però relativa all’effettiva conoscenza dell’esistenza di questi conti dormienti. Come già specificato un rapporto finanziario può essere considerato dormiente quando sono presenti almeno 100€ e che tale somma resti la stessa per almeno 10 anni. Questo significa che nessun erede ha mai effettuato un’operazione, poiché non a conoscenza di questo rapporto preesistente.
Nei casi un erede nutra il sospetto che il defunto fosse titolare di un conto dormiente è possibile dare mandato all’Agenzia Investigativa per iniziare un’attività di indagini finanziarie per verificarne l’eventuale esistenza. Andrea Sciangola – Sales Manager di Inside Intelligence & Security Investigations, spiega che un intervento professionale di carattere tecnico specialistico è necessario per ottenere riscontri oggettivi. Le attività investigative devono essere sempre svolte nel pieno rispetto delle norme e delle giurisdizioni competenti in materia. Si concentrano su un soggetto fisico, in tutto il territorio nazionale, con estensione alle Banche on-line, off-line e Poste Italiane, ed include, successivamente questa fase, un dossier investigativo in cui vengono presentati ad eventuali relazioni bancarie e postali della persona fisica deceduta, risalenti agli ultimi 10 anni, con indicazione della capienza.
Si possono recuperare i conti correnti dormienti
Nonostante sia responsabilità dell’istituto di credito fornire comunicazione a riguardo tramite raccomandata A/R all’ultimo indirizzo conosciuto, può accadere però che il proprietario di questo recapito possa essere cambiato o deceduto: a questo punto il fondo passa al Consap e quindi diventa dormiente.
Per evitare che questo avvenga è necessario riattivare il conto, semplicemente effettuando alcune operazioni. È possibile intervenire infatti manualmente:
- usando la carta collegata al conto;
- effettuando un pagamento “manuale”;
- effettuando un prelievo di denaro;
- comunicando alla banca la volontà di proseguire il rapporto;
- comunicando il cambio di residenza;
- richiedendo un libretto degli assegni.
Non sono utili invece le operazioni automatiche come ad esempio ricevere l’accredito della pensione, l’accredito dello stipendio, oppure pagamenti delle utenze effettuati attraverso RID.
Qualora purtroppo il conto dormiente fosse già stato inviato al Consap può essere ancora recuperato dal titolare, facendo però attenzione dal momento in cui il saldo è stato trasmesso al fondo, a non superare il termine di 10 anni. Esistono quindi procedure specifiche da seguire per ottenere il rimborso.
Innanzitutto va specificato che il recupero può essere richiesto:
- dai titolari di rapporti dormienti (o dai loro eredi) secondo l’art. 2 del D.P.R. n.116/2007;
- dagli ordinanti degli assegni circolari (o aventi causa) di cui all’art.1, comma 345 ter, della L. n.266/2005 entro dieci anni dalla data di emissione del titolo.
Non ne hanno diritto invece: i beneficiari degli importi relative alla assicurazioni sulla vita, i beneficiari di buoni fruttiferi, ma anche i beneficiari degli assegni circolari una volta decorso il termine dei 3 anni, di cui all’art. 84, comma 2, del Regio Decreto n. 1736/1933; gli ordinanti degli assegni circolari una volta decorso il termine di 10 anni dall’emissione del titolo di cui all’art. 2946 c.c.
Dopo aver accertato che si è nel diritto di fare richiesta, è necessario collegarsi al sito Portale Unico del Consap ed inoltrare la domanda nell’area dedicata (previa registrazione telematica); qualora non si avesse dimestichezza con il mezzo informatico, è possibile inviare una tradizionale raccomandata A/R.
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In un mercato sempre più competitivo e complesso per il management di una impresa è fondamentale conoscere ed ottenere informazioni commerciali sui propri fornitori, partner o clienti. Tali informazioni possono essere contenute in report aziende specifici attraverso i quali è possibile valutare l’affidabilità di qualsiasi tipo di stakeholder è gestire in modo più efficace il rischio di credito.
Ma vediamo nello specifico cosa sono i report aziende e quali informazioni si possono ottenere con questo tipo di analisi.
Cos’è il Report Aziende e perché è utile richiederlo?
Il report aziende è un documento contente una serie di informazioni, cosiddette pre-fido, utili alla valutazione dell’affidabilità economica e della solvibilità di una specifica azienda. I dati contenuti in questo documento sono dei veri e propri indicatori in grado di guidare imprenditori o manager aziendali nella selezione di partner commerciali, fornitori e clienti in Italia e all’estero.
La ricerca di informazioni commerciali preliminari su un soggetto privato o giuridico, prima di procedere con la firma di qualunque accordo commerciale, è una routine aziendale molto diffusa con la quale è possibile non solo verificare l’affidabilità economico finanziaria di un’azienda o di un cliente ma risalire e conoscere la composizione societaria degli stessi individuandone gli esponenti e i legali rappresentanti.
Il report imprese permette quindi di ottenere delle informazioni precontrattuali o pre-fido complete riguardanti le diverse figure che potrebbero entrare in merito a determinate trattative aziendali.
Business Information: indagini pre-fido imprese estere e italiane
Le informazioni commerciali, o business information, sono utili per valutare l’affidabilità di un’azienda e certificare il suo stato di salute. Questo genere di analisi permette di tutelare il proprio business e ottenere un vantaggio competitivo all’interno di mercati complessi, come ad esempio quelli esteri, nei quali il rischio di una perdita economica è molto elevato.
La business information rappresenta quindi per l’impresa uno strumento fondamentale per ottimizzare gli investimenti e ridurre il rischio di credito. Grazie ad essa è possibile conoscere meglio qualsiasi tipo di stakeholder ed avere un quadro completo e preciso della loro situazione economica e del loro grado di affidabilità.
Questo tipo di informazioni possono essere ottenute online, attraverso report specifici e con diversi gradi di approfondimento con i quali è possibile ottenere un’aggregazione di informazioni commerciali e pre-fido su:
- Persone Fisiche (Imprese individuali): Il report consente di elaborare un quadro completo sull’affidabilità di un soggetto tramite ricerche specifiche effettuate presso le Camere di Commercio per individuarne l’anagrafica, partecipazioni societarie ed eventuali cariche ricoperte, negatività, ecc..
- Persone Fisiche (Imprenditori): il report offre un quadro esaustivo per valutare persone coinvolte in attività di impresa. Oltre alle cariche e alle partecipazioni in altre società e alla presenza di eventi negativi, come protesti e pregiudizievoli, è possibile visualizzare i beni immobili di un imprenditore, con i relativi dettagli
- Persone Giuridiche (Aziende Italia): il report consente di valutare in modo approfondito il rischio ed il livello di affidabilità di un’azienda italiana, attraverso l’acquisizione di informazioni reperite da fonti ufficiali di natura pubblica estese anche ai legali rappresentanti ed esponenti. Grazie a questi dati è possibile valutare il livello di rischiosità di un’impresa e di calcolare il limite massimo di credito consigliato.
- Persone Giuridiche (Aziende Estero): il report fornisce in tempo reale le principali informazioni commerciali pubbliche riguardanti le imprese con sede legale all’estero al fine di verificarne il livello di affidabilità e valutare il loro grado di solvibilità.
Quali informazioni precontrattuali è possibile ottenere con i Report Aziende?
Con i report azienda di Intelligenceinside è possibile preservare la propria attività da rischi evitabili che potrebbero minare alla salute finanziaria della stessa.
Grazie ad essi è possibile, infatti, valutare la propria esposizione finanziaria, valutare il livello di affidabilità del partner commerciale, supervisionare l’operato del proprio ufficio commerciale e affinare le proprie strategie commerciali.
Tali valutazioni sono possibili solo attraverso l’acquisizione di informazioni commerciali che provengono da banche dati pubbliche, come ad esempio Camera di Commercio, Catasto, Conservatoria, registro dei protesti. Nello specifico vengono raccolte le seguenti informazioni precontrattuali:
- Informazioni legali e amministrative della persona fisica o giuridica
- Composizione societaria (management, legami societari, informazioni relative all’attività svolta)
- Fatturato azienda e indici finanziari
- Stato patrimoniale
- Dati di bilancio aziendale
- Protesti e pregiudizievoli (ricerca di protesti cambiari, interdizioni di firma, procedure concorsuali, pignoramenti ed ipoteche giudiziarie di natura immobiliare, attribuibili sia all’ impresa, sia agli esponenti che dei soci di capitale, sia alle società in cui risultino cariche in capo agli esponenti);
- Valore di affidamento consigliato
- Indice sintetico del livello di solvibilità
Nel caso di report aziende con sede legale estera, può essere più difficile acquisire tali informazioni aziendali ed è per questo motivo che è bene rivolgersi ad un’agenzia investigativa specializzata, in grado di fornire tutti i dati necessari per consentire, a chi di dovere, di poter fare una valutazione appropriata circa il prosieguo dell’operazione commerciale con la controparte.
Rivolgendosi a Intelligenceinside si ha la certezza di ottenere un report dettagliato e curato dai nostri consulenti investigativi con il quale è possibile prendere scelte maggiormente consapevoli ed evitare di concedere forme di credito a clienti che risultano essere rischiosi per ciò che concerne la solvibilità.
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INTELLIGENCEINSIDE.COM è la piattaforma e-commerce specializzata in servizi info-investigativi che supporta gli studi legali nelle azioni di recupero crediti dei loro clienti e gli imprenditori nell’analisi del rischio reputazionale e di compliance di aziende candidate a partnership commerciali o di persone che aspirano a ricoprire incarichi di spicco in azienda.
Informazioni per il recupero credito
Gestire le indagini su un debitore insolvente è un processo delicato e a volte tortuoso, che obbliga a continui accertamenti e approfondimenti, a verifiche in varie sedi e, in alcuni casi, al reperimento di dati storici.
Un avvocato ha bisogno di informazioni affidabili e aggiornate per portare avanti in modo spedito le azioni legali richieste dal cliente. Noi ci impegniamo a recuperare rapidamente le informazioni sul debitore e a rintracciare quei dettagli che fanno la differenza in un processo giudiziale.
INTELLIGENCEINSIDE.COM offre i seguenti servizi per il recupero crediti:
- Indagine 360°: fornisce una panoramica completa sulla situazione economico-finanziaria del debitore insolvente. Tra i dati forniti compaiono:
- Il rintraccio anagrafico, domiciliare, delle utenze telefoniche e del posto di lavoro del soggetto indagato.
- La ricerca di partecipazioni in società sul territorio nazionale.
- Il rintraccio di beni mobili e immobili intestati al soggetto.
- La verifica di protesti e pregiudizievoli.
Nel caso di un’azienda, forniamo l’identificazione giuridica dell’impresa, confermiamo la sede e l’attività svolta, rintracciamo il legale rappresentante e tutti i beni (mobili e immobili) intestati.
In tutte le nostre indagini presentiamo un giudizio finale di recuperabilità del credito.
- Verifica residenza anagrafica
- Rintraccio domicilio effettivo
- Ricerca eredi e Verifica accettazione eredità
- Litigation Personal, Litigation Company
- Ricerca Locazioni Immobiliari
- Rintraccio Polizze Assicurative
- Intelligence Marketing Competitor
Grazie a una rete di sedi strategiche dislocate nelle principali capitali del Mondo, realizziamo indagini per il recupero crediti, oltre che in Italia, in Svizzera e all’Estero.
Informazioni Pre-fido
INTELLIGENCEONLINE.COM recupera informazioni precontrattuali o pre-fido che permettono di definire la reale affidabilità di clienti e partner commerciali, in modo da prevenire e ridurre il rischio di insolvenza.
Si può scegliere tra:
Indagini finanziarie
Le indagini finanziarie sono utili per risolvere controversie legate alla mancata risoluzione di debiti tra privati e aziende. In questo tipo di attività è determinante il rintraccio dei conti correnti bancari e postali del debitore per procedere al pignoramento presso terzi.
Conoscendo preventivamente l’entità del patrimonio della controparte, si potranno intraprendere azioni giudiziali con una maggiore certezza dell’esito positivo della procedura.
Indagando su qualsiasi tipo di relazione bancaria di un soggetto, forniamo i seguenti dossier:
Indagini reputazionali
Il servizio di indagini reputazionali di INTELLIGENCEINSIDE.COM fornisce informazioni su persone o società, in modo da individuare rischi economici o reputazionali di potenziali partner, competitor o possibili clienti.
Per le aziende, risaliamo anche al più complesso organigramma societario, identifichiamo i nominativi dei vertici aziendali e rileviamo eventuali situazioni controverse o di conflitto che il cliente deve conoscere.
Realizziamo:
Visure e altri certificati
Sulla piattaforma di INTELLIGENCEINSIDE.COM è possibile anche recuperare velocemente visure, documenti ufficiali e atti emessi da:
Per alcuni certificati l’evasione è immediata, mentre gli altri servizi hanno tempi di evasione che vanno dai 2/3 giorni fino a un massimo di 4/5 giorni.
Hai bisogno di realizzare indagini per i tuoi clienti o di ottenere rapidamente certificati e documenti?
Affidati a INTELLIGENCEINSIDE.COM, la piattaforma specializzata in servizi info-investigativi più rapida, conveniente e affidabile del mercato.
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Per recuperare un credito serve dimostrare che il debitore dispone della capacità di saldare il suo debito. A questo riguardo, un ottimo strumento di indagine è il rintraccio del posto di lavoro del debitore, che permette di scoprire se è assunto presso un’azienda, qual è la sua attività lavorativa e la retribuzione che riceve grazie al suo impiego.
Ma come funziona questo tipo di indagine? Vediamolo nel dettaglio.
Recuperare un credito: le problematiche più comuni
I crediti insoluti sono uno dei principali motivi di crisi per professionisti e aziende. La mancanza di liquidità e la dilatazione dei tempi di incasso impediscono di portare avanti la normale gestione dell’attività e gli investimenti.
Il risultato? Una recessione che colpisce gran parte delle imprese italiane.
Perché un debitore non restituisce un credito o non paga per un servizio che ha ricevuto?
Le ragioni sono molteplici, come molteplici sono le motivazioni che portano un soggetto a richiedere un credito.
Alcuni temporeggiano perché a loro volta subiscono le conseguenze di un mancato pagamento (da un datore di lavoro o da un cliente); altri ritardano la restituzione del credito a causa della crisi economica, per altri ancora, invece, si tratta di incapacità nel gestire il proprio patrimonio.
Infine, ci sono soggetti che non si preoccupano di dover restituire un credito di cui hanno beneficiato, pur avendo la possibilità di farlo, ovvero disponendo delle risorse economiche necessarie.
È in questi casi che è davvero fondamentale trovare le prove della malafede del debitore: se il creditore dimostra che il debitore insolvente può ripagare il suo debito, avrà buone possibilità di ottenere quanto gli spetta.
Rintraccio del posto di lavoro: quali informazioni puoi ottenere sulla posizione lavorativa del debitore
Per quantificare la capacità di solvenza di un debitore si può analizzare il suo patrimonio, realizzando un’indagine patrimoniale, o si possono svolgere approfondimenti sulle sue attuali fonti di reddito. È da qui, infatti, che si potrà attingere per recuperare il credito se si decide di procedere a un pignoramento presso terzi delle somme dovute.
Rintracciare il posto di lavoro del debitore permette di appurare quali siano le sue risorse economiche e, quindi, definire le reali possibilità di recupero del credito.
Una volta ottenute queste informazioni, il creditore potrà intraprendere un percorso legale per il riscatto del credito. Nel caso di un lavoratore dipendente, ad esempio, potrà essere emesso un decreto ingiuntivo nei confronti del debitore e approvata una misura che garantisca il recupero del credito, come il pignoramento del quinto dello stipendio.
Cosa si scopre con un’indagine sul posto di lavoro
Il servizio di rintraccio del datore di lavoro è tra i più efficaci per individuare rapidamente l’attività lavorativa di un debitore moroso e approfondire dettagli utili al recupero del credito, come il tipo di contratto con cui è stato assunto e il salario che percepisce.
L’indagine di rintraccio del posto di lavoro permette di reperire informazioni come:
- se il soggetto è dipendente, autonomo o percepisce una pensione;
- quali sono le attività lavorative di una persona fisica;
- se una persona è assunta, con che tipo di contratto, presso quale azienda e sede di lavoro, e qual è la condizione retributiva del soggetto;
- se percepisce una pensione, qual è l’ente che la eroga e di che tipo di indennità si tratta;
- se si tratta di un’impresa, risalire alla denominazione della società, la sede, la partita iva, lo stato di attività ed il rintraccio del legale rappresentante.
Per realizzare questo tipo di indagini è consigliabile rivolgersi a professionisti, in modo da ottenere informazioni complete e aggiornate.
Perché scegliere il servizio Rintraccio del posto di lavoro di INTELLIGENCEINSIDE.COM
Per trovare dove lavora una persona bisogna affidarsi a piattaforme specializzate che rintracciano questo tipo di informazioni per risolvere contenziosi tra debitore e creditore. Il vantaggio, in questo caso, è quello di sapere da subito la fruttuosità di una operazione di recupero del credito in via giudiziale o stragiudiziale.
INTELLIGENCEINSIDE.COM è una piattaforma e-commerce specializzata in indagini per il recupero crediti, che fornisce informazioni relative ai rapporti di lavoro che ha in essere un debitore insolvente.
Quali informazioni servono per avviare l’indagine con cui sapere se una persona è assunta presso un’azienda?
Per procedere con l’indagine si dovranno comunicare i dati della persona da indagare:
- nome e cognome del soggetto,
- luogo e data di nascita,
- codice fiscale.
Con le informazioni rintracciate potrai intraprendere con successo un procedimento di pignoramento dello stipendio o della pensione del debitore insolvente e recuperare finalmente il credito dovuto.
Se nel corso dell’indagine viene appurato che il debitore è effettivamente nullatenente, saprai che le tue probabilità di recuperare il credito sono molto basse e potrai evitare di accumulare ulteriori perdite economiche tentando di ottenere un improbabile risarcimento.
Indagine 360° per Recupero Crediti
Per situazioni più complesse, consigliamo di ricorrere al servizio Indagine 360° per Recupero Crediti. È la soluzione perfetta per ottenere rapidamente una panoramica completa sulla attuale situazione economico-finanziaria del debitore.
L’indagine, consigliata anche per valutazioni pre-contrattuali, può essere realizzata sia su persone fisiche che aziende.
Ecco alcuni dati forniti dall’indagine:
- Rintraccio anagrafico e domicilio del soggetto.
- Rintraccio di tutte le utenze telefoniche intestate.
- Rintraccio del posto di lavoro e conferma dell’attività svolta.
- Ricerca di partecipazioni del soggetto in società sul territorio nazionale.
- Rintraccio di beni immobili intestati al soggetto.
- Rintraccio di beni mobili (auto, moto e altri veicoli) intestati al soggetto.
- Verifica protesti e pregiudizievoli.
- Nel caso di una persona giuridica: identificazione giuridica dell’impresa, conferma di effettiva operatività sul posto, rintraccio di eventuali altre sedi, rintraccio del legale rappresentante e dei beni mobili ed immobili di proprietà.
Tutte le indagini di recupero crediti svolte da INTELLIGENCEINSIDE.COM comprendono un giudizio finale di recuperabilità del credito.
Richiedi gratuitamente maggiori informazioni sulle nostre indagini per il recupero del credito.
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Il momento in cui un’azienda comincia a ricercare partner commerciali per ampliare la propria rete di vendita è tra i più delicati: associarsi con il partner o il socio sbagliato può compromettere la reputazione (e il futuro) di un’impresa sul mercato.
Per questo motivo, prima di iniziare una partnership o intraprendere attività di co-marketing con un’altra azienda o un altro imprenditore, è importante svolgere indagini reputazionali.
Reputazione: il bene più importante di un’azienda
La reputazione di un’azienda è come il brand viene percepito da parte dell’opinione pubblica.
L’obiettivo di un brand deve essere quello di essere la prima scelta di tutti i potenziali clienti per affidabilità, standard di qualità e rispetto del cliente. Per ottenere questo risultato è importante lavorare bene e avere un ottimo prodotto ma, soprattutto, il brand deve godere di un’eccellente reputazione, offline ma ancora di più online.
Web reputation: perché la reputazione digitale è così importante?
I consumatori acquistano sempre più online ma prima di concludere una transazione svolgono molte ricerche su un’azienda: “è affidabile? consegna con puntualità? i prodotti sono di qualità?” queste sono solo alcune delle domande che i potenziali clienti di un brand si fanno prima di acquistare ciò che vende.
La reputazione, soprattutto quella digitale, è così importante perché nel tempo è diventata anche un parametro di valutazione economica: il valore di un’azienda può diminuire o aumentare fino a 25 punti percentuali in base alla sua reputazione.
Per questo motivo è fondamentale controllare con regolarità ciò che si dice a proposito di un brand o un prodotto. L’attività di analisi della reputazione online è detta web reputation ed è una strategia che andrebbe applicata anche alla ricerca di un partner commerciale, di un fornitore e, in alcuni casi, anche alla scelta dei clienti.
Come valutare potenziali partner commerciali e fornitori in base alla loro reputazione digitale
Realizzare indagini online sulle aziende o le persone con cui si vogliono stabilire rapporti commerciali è fondamentale per assicurarsi della loro affidabilità.
Un imprenditore impiega anni e spesso capitali importanti per costruirsi una buona reputazione, ma basta un passo falso, una leggerezza, per compromettere tutto il lavoro fatto e la rispettabilità dell’azienda.
Per evitarlo, non bisogna mai perdere di vista le attività online che coinvolgono il brand, così come le personalità e le altre realtà con cui l’azienda viene associata.
L’analisi della digital reputation dovrebbe quindi applicarsi a qualsiasi potenziale partner e fornitore di un’azienda per evitare, in caso di crisi reputazionali, di essere investiti da una pubblicità negativa.
È certo che non tutti gli eventi infausti si possono prevedere, ma analizzare la storia di un brand può fornire informazioni utili sui suoi standard di qualità e sulla soddisfazione dei clienti. Associarsi a un brand che ha fama di non rispettare le scadenze, può compromettere gravemente la reputazione dell’azienda più apprezzata del mercato.
Allo stesso modo, essere collegati a imprenditori di dubbia fama non apporterà alcun beneficio all’azienda, per questo nella scelta di un socio, un fornitore e, in generale, di un partner commerciale, è determinante svolgere indagini di web reputation oltre che sul brand, sui suoi fondatori e altre personalità ad esso collegate.
Oltre al danno di immagine, pensiamo anche alle conseguenze economiche di una partnership con un socio moroso.
Svolgere indagini reputazionali può metterci al riparo da tutti questi problemi.
Chi può realizzare indagini di web reputation su partner commerciali
Indagare online può sembrare un’operazione semplice, visto che la ricerca sul web è un’attività quotidiana per la maggior parte delle persone.
In realtà, ad un occhio inesperto possono sfuggire alcuni dettagli importanti, come le recensioni negative di clienti scontenti, nascoste ad arte dai brand sotto decine di recensioni positive, spesso false.
Uno specialista di web reputation, inoltre, è in grado di analizzare il social sentiment di un brand sulle principali piattaforme online, individuando quali sono le emozioni che un’azienda o una personalità suscita nel web.
Queste informazioni, veraci e dettagliate, sono fondamentali per scegliere il partner commerciale giusto e non correre il rischio di crisi di reputazione che possono compromettere il brand.
La scelta migliore è quella di affidarsi ad agenzie di investigazione con focus sulle Indagini reputazionali.
INTELLIGENCEINSIDE.COM è la piattaforma e-commerce specializzata in indagini sulla reputazione di persone ed aziende, sia in territorio italiano che oltre i confini nazionali.
“I nostri esperti raccolgono tutte le informazioni disponibili online e offline su persone e società per scoprire se la relazione con il soggetto indagato può mettere a rischio l’azienda. Si tratta di identificare minacce di tipo economico o reputazionale che possono compromettere un’azienda partner nel momento in cui dovesse verificarsi una crisi.” – Alessio Piccinni – Inside Intelligence & Cyber Risk Management Analyst
INTELLIGENCEINSIDE.COM mette a disposizioni delle aziende alcuni servizi specialistici per valutare correttamente un partner, un socio commerciale, un fornitore o un collaboratore:
- il Dossier Personal Reputation raccoglie attraverso attività di human intelligence tutte le informazioni sulla vita professionale di un soggetto, così come i dati provenienti dalle Camere di commercio, agenzie del territorio e conservatorie dei registri immobiliari, per conoscere dettagliatamente la storia professionale di una persona. A queste informazioni è possibile allegare anche informazioni finanziarie.
- il Dossier Company Reputation è un report dettagliato su un’azienda, contenente l’anagrafica societaria, l’elenco dei dipendenti, l’organigramma interno, le cariche interne ed esterne, l’elenco delle sedi, i vecchi soci, i dati di bilancio e l’eventuale negatività, le relazioni con altre imprese e i principali eventi in cui l’azienda è stata coinvolta.
- Beneficial owner permette di individuare il titolare effettivo di una società, che potrebbe non coincidere con la persona fisica, e di cui è importante conoscere il nome per verificarne la trasparenza e assicurarsi che non sia mai stato oggetto di indagini giudiziarie o procedimenti penali (tale verifica è richiesta dalle norme antiriciclaggio).
- Compliance Check è l’indagine che consente di verificare che un cliente non sia presente in una blacklist (una lista sensibile).
Stai valutando di associarti a un nuovo partner o di appoggiarti a un nuovo fornitore?
Per evitare danni alla tua immagine e compromettere la tua buona posizione nel mercato affidati ad una agenzia di investigazioni professionali per svolgere indagini reputazionali mirate.
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Chi è il De cuius?
De cuius deriva dall’espressione latina is de cuius hereditate agitur, il cui significato è “colui della cui eredità si tratta”.
Questo termine viene impiegato in ambito giuridico quando si affrontano questioni ereditarie, in cui spesso ci si trova davanti alla problematica di rintracciare il patrimonio della persona deceduta, per procedere alla spartizione dell’eredità.
Come individuare eventuali patrimoni conservati in conti correnti di cui nessuno, al di fuori del deceduto, è a conoscenza?
Realizzando indagini bancarie sulla persona deceduta.
Conti correnti di una persona deceduta: come rintracciarli
Una morte improvvisa, oltre alla perdita della persona cara, può generare problematiche giuridiche difficili da risolvere, per gli eredi del deceduto ma non solo.
Ecco alcuni esempi:
- rintracciare il patrimonio di un congiunto scomparso, in particolare tutti i conti correnti online, offline e postali, di cui era intestatario;
- conoscere il saldo della successione, in modo che gli eredi possano decidere se accettare l’eredità;
- per un creditore, recuperare un credito da un debitore deceduto.
Se in vita la persona deceduta non ha comunicato a nessun altro gli estremi dei suoi conti correnti, potrebbe essere difficile per gli eredi rintracciare l’intero patrimonio del defunto e procedere alla sua suddivisione secondo testamento.
La soluzione, in questo caso, è affidarsi ad agenzie investigative professionali che, svolgendo indagini bancarie e patrimoniali, individueranno i capitali messi al sicuro in conti correnti bancari o postali, online o offline, sul territorio nazionale.
Come rintracciare il patrimonio di un defunto
Tra le pratiche burocratiche che vanno intraprese a seguito della morte di un familiare, figura la compilazione della dichiarazione di successione. Qui vanno indicati tutti i beni che costituiscono il patrimonio del defunto, in modo che un notaio possa procedere alla ripartizione dell’eredità tra gli aventi diritto.
Ma come risalire a tutti i beni della persona deceduta?
Per individuare tutti i beni di proprietà di una persona è necessario realizzare indagini patrimoniali.
Questo permetterà di risalire:
- ai beni immobili (gli appartamenti, le case, i terreni, i fabbricati o i locali commerciali che al momento della morte risultavano di proprietà del deceduto – si realizza una visura catastale per soggetto);
- ai beni mobili (auto, moto, imbarcazioni di proprietà del deceduto – sono rintracciabili con una visura pra);
- a rendite e altri redditi provenienti, ad esempio, da pacchetti azionari.
All’interno di questo tipo di indagini economico-finanziarie figura anche il rintraccio dei conti correnti del de cuius, che consente di risalire a tutti i conti bancari, le carte di credito, i conti di deposito, i libretti di risparmio e al portatore intestati alla persona deceduta e ancora attivi al momento della sua dipartita.
Realizzare indagini patrimoniali e finanziarie per soggetto o nominative è il modo più sicuro per gli eredi di individuare tutti i capitali posseduti dalla persona defunta e assicurarsi che la dichiarazione di successione sia completa.
L’accesso ai dati di una persona deceduta: indagini presso le banche e la richiesta all’anagrafe dei conti correnti bancari
Per rintracciare i conti correnti di un defunto, laddove non vi siano indizi utili, come indicazioni della persona deceduta o lettere della banca, gli eredi dovranno rivolgersi a tutte le possibili filiali, presentando il certificato di morte dell’intestatario del conto e compilando un’apposita domanda.
La verifica di tali informazioni è resa possibile dal “diritto di accesso”, consentito per legge all’interessato in qualità di erede, in caso di decesso dell’intestatario del conto. La protezione dei dati personali non è quindi un problema per chi è legittimato ad ottenere tali informazioni, purché non riguardino terzi.
Un’altra strada per individuare i conti correnti di un defunto è consultare l’Anagrafe Tributaria attraverso l’Agenzia delle Entrate.
L’accesso all’anagrafe dei conti correnti bancari del defunto può essere utile non solo ai parenti del de cuius ma anche a eventuali creditori per azioni di recupero credito.
Questi metodi di indagine non sono sicuramente i più rapidi.
Informazioni Finanziarie De Cuius: il modo più efficace per rintracciare i conti correnti di un defunto
L’esplorazione patrimoniale e l’indagine dei conti correnti del de cuius non dovrebbero mai essere trascurate perché permettono di conoscere il saldo della successione e decidere se accettare l’eredità oppure no (quest’eventualità si presenta se il patrimonio della persona deceduta ha saldo negativo a causa di debiti, ipoteche o pregiudizievoli di cui gli eredi non vogliono farsi carico).
INTELLIGENCEINSIDE.COM è specializzato in indagini finanziarie e patrimoniali per rintracciare rapidamente dove una persona deceduta ha custodito il proprio patrimonio.
In particolare, siamo in grado di fornire dati aggiornati e completi sui conti correnti del de cuius, permettendo agli eredi di recuperare l’intero patrimonio del caro estinto.
Si tratta di un servizio esclusivo, imprescindibile in caso di successione mortis causa, affidato a un team di professionisti del settore con esperienza e intuito.
Le indagini bancarie su persona deceduta svolte da INTELLIGENCEINSIDE.COM non tralasciano alcuna entità bancaria o istituto finanziario presente sul territorio nazionale, online e offline, così come i conti correnti aperti pressi le Poste Italiane. Se esiste un conto corrente da rintracciare, sarà individuato e sarà possibile conoscerne la capienza.
La ricerca dei conti correnti del defunto può risalire fino agli ultimi 5 anni e informare di qualsiasi relazione bancaria intercorsa tra il soggetto defunto e istituti bancari nazionali.
L’indagine si basa principalmente su attività mirate di Human intelligence: i nostri investigatori procedono alla raccolta delle informazioni attraverso interviste presso gli Istituti di Credito e Poste Italiane per risalire alla presenza di conti correnti e alla loro capienza.
Al termine dell’indagine, che normalmente richiede 15 giorni, gli investigatori di INSIDE redigono un dossier completo con tutte le informazioni recuperate sui conti correnti aperti e ancora attivi della persona deceduta.
Questo permetterà agli eredi di iniziare le pratiche per riscattare i patrimoni giacenti sui conti bancari o postali rintracciati e di accettare l’eredità, sicuri che il saldo della successione sia positivo.
Anche chi deve recuperare un credito da una persona deceduta può richiedere questo dossier per sapere con certezza se ci sono capitali da cui attingere per riscattare il debito contratto in vita dal creditore.
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Cos’è una visura catastale per soggetto?
La visura catastale per soggetto (o per nominativo) è un certificato rilasciato dall’Agenzia delle Entrate, contenente i dati catastali di tutti i beni immobili intestati a un soggetto.
Cosa sono i dati catastali?
I dati catastali sono i dati identificativi di un immobile e comprendono informazioni topografiche e tecniche su una casa, un appartamento, un fabbricato o un terreno.
Per legge, chi stipula un nuovo contratto di fornitura (gas, luce, acqua) o modifica un precedente contratto deve comunicare i dati catastali all’Anagrafe Tributaria. In questo modo si assicura che la banca dati gestita dall’Agenzia delle Entrate sia sempre aggiornata e completa, con tutti gli immobili presenti sul territorio nazionale.
Come richiedere una visura catastale per soggetto?
Per ottenere il documento contenente i dati catastali di tutti i beni immobili intestati a un nominativo è necessario disporre dei dati anagrafici (nome, cognome, dati di nascita o codice fiscale) del soggetto, se si tratta di una persona fisica, o conoscere la denominazione e codice fiscale nel caso l’oggetto di indagine sia una persona giuridica (un’azienda).
Vuoi ottenere rapidamente una visura catastale per soggetto? Richiedila online su INTELLIGENCEINSIDE.COM.
Che tipi di visure catastali per soggetto si possono richiedere?
A seconda dei dati che si devono consultare è possibile richiedere una visura per soggetto attuale o storica.
La visura catastale per soggetto attuale contiene le informazioni relative a tutti gli immobili attualmente di proprietà di un soggetto.
La visura catastale per soggetto storica fornisce un resoconto cronologico di tutti gli immobili di cui il soggetto è stato proprietario o comproprietario nel passato, secondo quanto registrato nella banca dati catastale italiana.
Perché richiedere una visura catastale per soggetto?
Questo tipo di ricerca non ha come oggetto la proprietà (un bene immobile) ma il proprietario: quando si richiede una visura catastale per soggetto si vuole risalire a tutte le proprietà immobiliari intestate a un soggetto (nel presente o nel passato), che sia una persona fisica o un’azienda.
Un documento di questo tipo risulta utilissimo nell’ambito di indagini patrimoniali il cui obiettivo sia risalire a tutti i beni intestati a un soggetto, in particolare quando si sospetta che un debitore moroso stia occultando i beni in suo possesso per non rischiare un pignoramento.
Quando si richiede una visura catastale nominativa vanno indicati:
- l’ambito della consultazione (la ricerca riguarda il catasto dei Fabbricati, quello dei Terreni o entrambi),
- il territorio di interesse,
- l’ambito territoriale se si è interessati a un territorio specifico.
Come si legge una visura catastale per soggetto e quali informazioni contiene
Vediamo come si deve leggere la visura per sfruttare al massimo i dati che questo documento fornisce.
Nella visura catastale per soggetto troviamo:
- i dati della ricerca: l’Ufficio Provinciale dell’Agenzia delle Entrate che ha rilasciato il certificato, la data di rilascio del documento e il numero della visura;
- i dati della richiesta e i dati anagrafici del soggetto investigato (nome e cognome, Comune e data di nascita, codice fiscale);
- le unità immobiliari intestate al soggetto della visura catastale, rintracciate nel catasto dei fabbricati;
- le unità immobiliari intestate al soggetto della visura catastale, rintracciate nel catasto dei terreni.
Se abbiamo richiesto una visura catastale per soggetto attuale, troveremo indicati i seguenti dati per ogni immobile rintracciato:
- dal Catasto dei Fabbricati:
- i dati identificativi del fabbricato (sezione urbana, foglio, particella, subalterno, se presente);
- i dati di classamento (zona censuaria, microzona, categoria, classe, consistenza, superficie catastale, rendita);
- altre informazioni (indirizzo e altri dati);
- tutti i soggetti che sono titolari di diritti reali sull’immobile.
- dal Catasto dei Terreni:
- i dati identificativi del terreno (foglio, particella, subalterno, se presente);
- i dati di classamento (porzione, qualità classe, superficie in metri quadrati, deduzione, reddito dominicale e agrario);
- altre informazioni (tipo mappale e annotazioni);
- tutti i soggetti titolari di diritti reali sull’immobile,
- rendita catastale e tributi erariali.
Nel caso di una visura catastale storica per soggetto, troveremo l’indicazione “In carico” che si riferisce all’arco temporale in cui il soggetto della visura è stato proprietario dell’immobile rintracciato.
Come ottenere la visura catastale per soggetto (rapidamente e online)
Molti siti online offrono oggi questo servizio, oltre al portale dell’Agenzia delle Entrate. Rispetto a quest’ultimo, molte piattaforme permettono di compilare la richiesta più rapidamente, per questo sono preferibili all’organo ufficiale che gestisce i dati catastali.
Dove è consigliabile richiedere una visura catastale online?
Il consiglio è quello di rivolgersi solo a siti seri e affidabili, con una comprovata esperienza nel settore dei servizi offerti e che implementano i protocolli di sicurezza necessari per proteggere i dati personali degli utenti.
Richiedi la visura catastale per soggetto su INTELLIGENCEINSIDE.COM: è il servizio più conveniente e affidabile del mercato, con tempi di evasione di sole 24h.
Compila la richiesta in pochi minuti o contatta il nostro team di esperti al numero verde gratuito 800 9001 9001 per risolvere i tuoi dubbi.
Ti interessano altre visure catastali?
Scopri quella per immobile, che ti permette di trovare la persona a cui oggi è intestata una casa o un terreno (visura attuale) oppure tutti i precedenti proprietari (visura storica).
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Per recuperare un credito attraverso il pignoramento delle risorse occulte di un debitore moroso spesso è utile (o necessario) realizzare ricerche sui suoi conti correnti bancari, postali o presso istituti di credito online.
Ma indagini finanziarie di questo tipo fin dove possono spingersi e chi può controllare i conti correnti?
La più che probabile reticenza del debitore a fornire dati sui conti correnti in suo possesso e le norme che tutelano la privacy personale sono ostacoli insormontabili?
Rispondiamo a queste e altre domande nelle prossime righe.
Controlli sui conti correnti bancari e postali di un privato: chi può realizzarli?
Come è facilmente immaginabile, Agenzia delle Entrate e Guardia Di Finanza possono realizzare indagini finanziarie sui conti correnti di una persona fisica (un privato) o una persona giuridica (un’azienda).
Ma non sono le sole: anche un creditore, seguendo un apposito iter, può rintracciare il conto corrente di un debitore per recuperare un credito che non è stato ripagato. Allo stesso modo, un ex coniuge che non riesce a ottenere il versamento dell’assegno di mantenimento potrebbe voler sapere se l’ex nasconde capitali che non ha dichiarato e dove (ad esempio su conti online o conti correnti postali non noti).
Il creditore o l’ex coniuge che deve recuperare un credito può accedere, previa autorizzazione del presidente del Tribunale, all’Anagrafe tributaria o Archivio dei rapporti finanziari e in questo modo risalire alle informazioni bancarie di cui ha bisogno per intraprendere provvedimenti giudiziari.
Tali informazioni sono: i movimenti delle carte di credito, il saldo, versamenti e bonifici ricevuti.
Il pignoramento del conto corrente di un cliente insolvente
Quando si parla di conti correnti pignorati, si pensa subito alla ormai estinta Equitalia e al suo sostituto, l’Agenzia delle entrate-Riscossione dello Stato.
Nella riscossione dei crediti il Fisco vanta una posizione privilegiata, potendo accedere senza alcun problema (e senza bisogno di richiedere autorizzazione a un giudice) alle dichiarazioni dei redditi e ai dati patrimoniali di tutti i contribuenti.
Diverso è il caso di un creditore che tenta di recuperare una somma di denaro prestata a un debitore o di un’azienda con clienti insolventi.
Se si riescono a portare alla luce prove che i soggetti morosi in realtà dispongono delle risorse necessarie per saldare il debito, il creditore può sperare di recuperare quanto gli è dovuto attraverso il pignoramento dei beni del debitore.
Che cos’è il pignoramento presso terzi
Il Codice di Procedura Civile permette al creditore di rivalersi su terzi per riscuotere un credito: è quello che si conosce come pignoramento presso terzi. In questo caso è la banca il terzo debitore per cui, dopo aver rintracciato i conti correnti del soggetto moroso, il creditore può ottenere l’autorizzazione per espropriarne il saldo contabile attivo fino a risarcire il debito contratto.
Ma come accertarsi se, effettivamente, una persona dispone dei mezzi economici per pagare un debito ma non vuole farlo, ovvero occulta informazioni al rispetto per evitare provvedimenti di sequestro?
Il modo più efficace per scoprire la verità è rivolgersi a un’agenzia di investigazioni professionale che sia in grado di svolgere ricerche accurate e nel pieno rispetto della Legge su qualunque tipo di conto corrente intestato a un privato sul territorio nazionale e non.
Rintraccio conto corrente: come funzionano le indagini finanziarie
Realizzare indagini finanziarie è una procedura complessa che richiede esperienza e doti investigative che solo un professionista accreditato può vantare.
Il rintraccio dei conti correnti di un debitore, in particolare, può essere un’operazione complicata: si tratta di realizzare una visura bancaria personale del soggetto insolvente, passando in rassegna istituti di credito fisici e online, conti bancoposta e conti di deposito che possono essere stati occultati per evitare il pignoramento del conto corrente.
INTELLIGENCEINSIDE.COM ha maturato una consolidata esperienza in indagini finanziarie sul territorio nazionale, con cui è in grado di rivelare la capienza sui diversi conti correnti in possesso del debitore.
Perché rivolgersi a un’agenzia di investigazioni per realizzare controlli sui conti correnti?
Se si vuole procedere al pignoramento di un conto corrente per risolvere situazioni di insolvenza, in primo luogo si dovranno raccogliere informazioni attendibili che dimostrino che il soggetto moroso è solvibile, ovvero dispone delle risorse per coprire il suo debito.
Questo è un passaggio fondamentale per richiedere un decreto ingiuntivo nei confronti del debitore.
Un’agenzia di investigazioni può svolgere approfondite indagini patrimoniali sui conti correnti bancari, postali e online, recuperando informazioni cruciali che non sono accessibili a tutti. Questo tipo di informazioni, infatti, sono soggette a norme che tutelano la privacy dei soggetti e che vanno maneggiate con estrema cura e attenzione.
Per approfondire leggi l’articolo Come rintracciare un conto corrente più velocemente con un’indagine bancaria.
Una visura bancaria personale è l’unico approccio davvero efficace per scoprire qual è la situazione patrimoniale di un cliente insolvente o, più in generale, di un debitore moroso, e valutare così le reali possibilità del creditore di recuperare, attraverso azioni giudiziarie, quanto gli è dovuto.
Procedendo in questo modo, non si rischierà di fare un buco nell’acqua, ovvero di richiedere un provvedimento ingiuntivo che non potrà essere realizzato per mancanza di beni da pignorare. Per il creditore è l’unica strada percorribile se non vuole incorrere in spese legali che non porteranno a nulla di fatto.
“I consulenti investigativi di INTELLIGENCEINSIDE.COM realizzano indagini incrociate su persone fisiche o giuridiche in tutta Italia, presso tutti gli istituti di credito, incluse le Poste Italiane e le banche online. L’esperienza maturata in anni di indagini ci ha permesso di conoscere nel dettaglio il modus operandi di chi tenta di nascondere il proprio patrimonio per non vederlo pignorato. Oltre alle ricerche sulle principali banche dati, il nostro team di esperti realizza attività di human intelligence presso gli istituti di credito per geolocalizzare le risorse disponibili dei soggetti investigati e definire la capienza dei conti attivi.” – Andrea Sciangola, Sales Manager di Inside Intelligence & Security Investigations
Controlli sui conti correnti: il dossier investigativo e la valutazione dell’esperto
Le prove raccolte mediante i controlli sui conti correnti bancari e postali del soggetto investigato serviranno per redigere un report con i risultati dell’indagine finanziaria.
Qui i consulenti dell’agenzia esporranno le loro valutazioni sull’efficacia di azioni legali nei confronti dei debitori o clienti insolventi, chiarendo se sussistono possibilità reali di recupero del credito, in base a quanto scoperto attraverso le indagini sui conti correnti.
Scopri le diverse tipologie di indagini finanziarie con cui la nostra agenzia supporta aziende e studi legali per il rintraccio di conti correnti in Italia, Svizzera e nel resto del mondo (indagini internazionali).
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Il Catasto italiano fornisce diversi documenti sugli immobili registrati nel suo archivio. Le planimetrie catastali, in particolare, sono indispensabili per realizzare una valutazione immobiliare o stipulare atti notarili per la compravendita di un fabbricato.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e come ottenere questo documento.
Che cos’è la planimetria catastale?
La planimetria catastale è il disegno tecnico, in genere in scala 1:200, di una unità immobiliare, ovvero una casa, un appartamento, un garage o un locale.
Per essere valida, la planimetria deve corrispondere alla situazione reale dell’immobile: se sono state apportate modifiche (un cambio nella destinazione dei locali, l’abbattimento di pareti o un frazionamento dell’unità) deve essere aggiornata da un tecnico abilitato (un ingegnere, un architetto o un perito industriale) che modificherà il disegno nella sua attuale condizione.
La planimetria modificata dovrà essere poi nuovamente registrata al Catasto.
Quali informazioni troviamo nella planimetria catastale?
L’aspetto interessante di questo documento è che sono presentate, graficamente, le caratteristiche più importanti di un immobile, come:
- i contorni e i confini dell’unità (con le proprietà confinanti)
- la suddivisione dei vani che la compongono e la loro destinazione (cucina, soggiorno, sottotetto, cantina, etc.)
- dati metrici come le altezze interne
- il livello del piano.
Oltre alla rappresentazione grafica del fabbricato oggetto della planimetria catastale, troviamo nel documento anche altri dati utili come:
- gli estremi o identificativi catastali, che permettono di rintracciare l’unità immobiliare: il foglio, la particella e, se presente, il subalterno
- l’orientamento dell’immobile
- la scala della rappresentazione
- il nome del tecnico che ha realizzato l’ultima modifica
- l’Agenzia del Territorio presso cui è registrata la planimetria catastale
- la data di presentazione della planimetria
- la data di richiesta
- il nome del richiedente.
N.B. Sulla planimetria non sono riportati i dati relativi alle superfici, ma queste possono essere calcolate grazie all’indicazione della scala della rappresentazione.
A cosa serve la planimetria catastale?
La planimetria catastale è un documento fondamentale per realizzare alcune operazioni immobiliari come:
- una compravendita
- una donazione di un immobile
- affittare un locale o una casa
- ottenere una valutazione o quotazione immobiliare.
Ma la planimetria di una casa viene richiesta anche per attività ben più quotidiane, come:
- la tassazione immobiliare e il calcolo delle imposte municipali (Imu, Tari e Tasi)
- l’allaccio di utenze ex novo
- l’avvio di pratiche edilizie
- la richiesta di un mutuo presso istituti di credito.
Dove richiedere la planimetria catastale?
Si può ottenere la planimetria catastale del proprio immobile rivolgendosi all’Agenzia del Territorio, che è l’ente pubblico che raccoglie e archivia i dati di tutti gli immobili censiti sul territorio nazionale (dal 2012 gestisce le banche dati del Catasto).
La planimetria può essere richiesta sia presenzialmente, presentandosi all’ufficio provinciale in cui è registrata, che online sul sito dell’Agenzia, attraverso la piattaforma Sister per i professionisti o su siti specializzati (se non si ha bisogno di planimetrie storiche).
La richiesta della planimetria catastale online
Ci diversi siti che offrono la possibilità di scaricare la planimetria catastale. L’importante è assicurarsi sempre dell’affidabilità del sito e che la connessione sia protetta, come nel caso del servizio offerto da INTELLIGENCEINSIDE.COM.
Chiunque può richiederne la planimetria? No.
Chi può richiedere la planimetria catastale?
Può richiedere una planimetria il proprietario dell’unità immobiliare, così come gli eredi, chi gode di altri diritti sull’immobile come quello di usufrutto, servitù, il diritto di abitazione, di uso o di superficie, e una persona con delega.
Ad esempio, un professionista – un architetto, un geometra, un avvocato o un notaio – può richiedere e scaricare la planimetria di un immobile se munito di delega, documento di identità e codice fiscale di un proprietario o altra persona con diritti sull’unità immobiliare.
Ovviamente, anche l’autorità giudiziaria può accedere alla planimetria, ad esempio quando è in corso una procedura di pignoramento.
Per ottenere informazioni su un immobile senza avere diritti reali su di esso, si deve invece richiedere una visura catastale.
Un servizio veloce e sicuro per ottenere l’ultima planimetria di un immobile
Ora dovrebbe essere chiaro che cos’è e a cosa serve una planimetria catastale, ma soprattutto che è possibile richiederla anche per via telematica, evitando lunghe code negli uffici preposti al tramite.
“Richiedere una planimetria online è davvero comodo ma non dimenticare di verificare sempre l’affidabilità del sito che stai usando: deve essere sicuro, professionale e attendibile. Se devi ottenere rapidamente la planimetria di un immobile di cui sei proprietario, affidati a siti specializzati come INTELLIGENCEINSIDE.COM: richiederemo il documento agli uffici catastali dell’Agenzia delle Entrate e te lo invieremo al tuo indirizzo email in pochi minuti” – Andrea Sciangola, Sales Manager – Inside Intelligence & Security Investigations.
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